Claudia Mancinelli, il volto che ha conquistato i social durante i Giochi Olimpici di Parigi 2024, non si lascia travolgere dal successo improvviso. La sua immagine, quella di una donna risoluta, china sui monitor della giuria, pronta a difendere con passione la performance della sua ginnasta, Sofia Raffaeli, ha catturato l’attenzione del mondo. Un video virale che la ritrae mentre argomenta, con ferrea determinazione, la sua contestazione per poi allontanarsi con lo sguardo di chi sa di aver vinto. Eppure, per lei, la fama non è che un riflesso distante.
“Le persone attorno a me mi dicevano che ero ovunque, ma io non ci faccio troppo caso,” ha confidato al Corriere della Sera. “So che i social non rappresentano la vera realtà. La mia attenzione è sempre stata rivolta a Sofia e al nostro lavoro in palestra. Era facile perdersi in tutta quella confusione, ma dovevo restare concentrata.”
Nella finale di ginnastica ritmica, la tensione si tagliava a fette. Raffaeli aveva appena concluso un esercizio con le clavette, e i tabelloni mostravano un punteggio che a Mancinelli non tornava. “Ho visto in Sofia una determinazione che è diventata mia,” racconta. “La mia concentrazione era tale che ho pochi ricordi nitidi di quei momenti. Ero focalizzata solo sul condurre la gara fino alla fine. Forse è stata quella risolutezza a colpire i social.”
Il suo percorso, però, non è stato lineare. Prima di diventare allenatrice, Claudia aveva esplorato altri mondi. Iniziò da giovanissima nella palestra di Fabriano, portata lì dalla madre all’età di quattro anni. Ma nonostante un promettente inizio, i ritmi esasperanti e una certa nostalgia di casa la allontanarono dalla ginnastica agonistica. Dopo il liceo, stanca, decise di trasferirsi a Roma e cambiare rotta. Si dedicò alla danza, inseguendo la passione sui palcoscenici teatrali e nei set cinematografici.
Da qui, la sua carriera prese una piega artistica. Claudia studiò danza classica, moderna e contemporanea, lavorando in Italia e all’estero, fino a collaborare con i coreografi del Cirque du Soleil. La sua incursione nel mondo del cinema la portò a recitare in film come Nine di Rob Marshall e in diverse produzioni televisive, sempre con un filo conduttore: la danza.
Ma il richiamo della palestra era forte. Grazie al marito, il musicista Mattia Battistini, tornò a Fabriano, dove la sua vecchia società le propose di allenare le giovani ginnaste. E lì, l’incontro con Sofia Raffaeli segnò una nuova fase della sua vita. “Con Sofia, c’è stato un continuo scambio,” racconta. “Ci siamo sostenute a vicenda. Lei mi ha costretta a studiare, a migliorarmi ogni giorno. Quando crollava, ero lì per rialzarla, e viceversa. Questa complementarità è il nostro segreto.”
In meno di un anno, Claudia Mancinelli è riuscita a fare ciò che molti credevano impossibile: portare l’Italia sul podio della ginnastica ritmica olimpica, con Sofia Raffaeli che ha conquistato il bronzo. La storia di Claudia è una testimonianza di come passione, tenacia e un pizzico di follia possano trasformare una vita, e ispirare altre lungo il cammino.